Per orientarsi nelle difficoltà legate all’essere donna oggi può essere utile ascoltare una conferenza, leggere un articolo, vedere un film, partecipare a un dibattito.
“Ahi! Che dolore!”. Il corpo duole. Una parte dopo l’altra si fa sentire. Dopo consulti medici per ciascun dolore si scopre che non si può fare molto. È un cambiamento corporeo legato all’età. Davanti a queste parole al dolore fisico se ne aggiunge un altro, il dolore psicologico. Tristezza, angoscia, depressione: a cosa vado incontro? Si domanda ciascuna.
Il dolore è l’affetto che segna l’avvenuto incontro con una perdita e che preannuncia il lavoro di elaborazione e superamento. Il corpo di prima non c’è più. Non ha più le stesse reazioni e prestazioni. Così durante la menopausa una donna si trova profondamente impegnata nel complesso lavoro di dismissione dell’immagine ideale che ha sempre coltivato dentro di sé. Ogni donna ha la propria, magari vi intrattiene un rapporto conflittuale ma la cura dedicata al proprio aspetto esteriore e alla propria forma fisica è l’indice di un intimo legame con il proprio sembiante che fa parte della propria identità. Ebbene, in questo tornante della vita la percezione dell’immagine di sé si ritrova bucata da un corpo che produce manifestazioni fuori controllo, in serie, che scompaginano la conoscenza che si credeva di avere di lui: vampate, sudorazione fredda, risvegli notturni, sbalzi di pressione, variazioni di peso, gonfiore, secchezza. Il corpo si rifiuta di ritornare nei ranghi di ospite “quasi” silenzioso. L’immagine ideale e il corpo perdono il loro allineamento, già di per sé fragile, e come per l’effetto di due pianeti che seguono orbite diverse si apre uno squarcio da cui avanzano smarrimento ed insicurezza. “Ho visto allo specchio una faccia che non era la mia” constata con doloroso stupore una donna. All’inizio si pare un periodo più o meno lungo di incredulità e di rigetto. Poi, ecco che la menopausa diventa un lavoro quotidiano, consumato in solitudine, in cui enormi energie sono spese nel trovare un modo per accogliere questo profondo cambiamento.
“Che dolore!”. È la sensazione che scandisce uno stato depressivo, più o meno marcato. Si cade in depressione quando gli ormeggi narcisistici – cioè quel poco o tanto amore che si ha per sé – si scollano, non ricoprono più il nostro corpo, diventato indomito e ribelle, e non lo vestono davanti allo sguardo degli altri. Sta venendo meno perfino lo standard estetico garantito: la giovinezza. Ogni garanzia di avere un posto nel desiderio sembra vacillare e sparire. Lo squarcio lascia inravedere un baratro oltre al quale sembra non esserci un futuro.
“Che ansia!”. Al fondo dello squarcio fa capolino l’ansia. Svanita la promessa di vita e d’amore che viene dall’essere in un circuito di desiderio, ci si sente bruscamente chiamate a un confronto con il senso della propria vita. Nel profondo di ciascuna sorgono le stesse domande. E l’ansia segnala la drammaticità della questione, qualcosa si ripropone adesso a nervo scoperto e senza bende narcisistiche. Il rapporto con la propria esistenza di donna è di nuovo in primo piano, quale rapporto con la femminilità ora?
Cambiamenti del corpo, ansia e depressione sono elementi problematici in ogni menopausa. Se si accompagnano a un periodo della vita particolarmente difficile o se sopraggiungono in una donna che già era predisposta all’ansia, alla depressione, a preoccuparsi troppo per le stranezze del corpo, allora possono provocare reazioni molto forti da non sottovalutare.
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