Per orientarsi nelle difficoltà legate all’essere donna oggi può essere utile ascoltare una conferenza, leggere un articolo, vedere un film, partecipare a un dibattito.
Il fenomeno del mobbing coinvolge in un’organizzazione una pluralità di soggetti e di figure professionali. Esso non riesce a svilupparsi nella sua pienezza se non in presenza di una certa collaborazione di diversi ambiti aziendali o quanto meno un avallo da parte di chi ricopre funzioni di responsabilità. Ne consegue che la suddivisione che generalmente si fa tra mobbing verticale e orizzontale non è da prendere in senso stretto: ogni mobbing deve necessariamente essere un po’ verticale.
Si parla di mobbing verticale se l’aggressore principale è un superiore o un sottoposto della vittima e di mobbing orizzontale se è un collega di pari livello all’interno dell’organizzazione. I tipi di vessazioni che si realizzano cambiano in queste diverse fattispecie: nel mobbing verticale possono essere presenti fenomeni di demansionamento e molestie sessuali che sono meno frequenti nel mobbing orizzontale, mentre le azioni screditanti e le operazioni volte all’isolamento della vittima sono presenti in entrambi i casi.
Nel mobbing verticale dal basso verso l’alto si verifica una sorta di ammutinamento. Viene messa in discussione la dignità del capo e il fatto che egli disponga meritatamente delle caratteristiche per esercitare il suo ruolo. Il capo donna mobbizzato, per uscirne, si deve confrontare con il rapporto che ha inconsciamente con l’autorità.
Anche nel caso di mobbing verticale dall’alto verso il basso al soggetto mobbizzato si contesta in generale qualcosa che è dell’ordine dell’indegnità. Talvolta le vengono dati dei compiti che ella non potrebbe in nessun modo svolgere, oppure compiti che può svolgere, ma che una volta svolti vengono invalidati, resi superflui, decontestualizzati, oppure ancora – ed è il caso del demansionamento- compiti che richiedono una qualificazione di molto inferiore a quella della mobbizzata.
Nel Mobbing verticale dall’alto rientra il caso particolare delle molestie. Si tratta di una specie particolare di attività vessatoria, basata spesso su una serie di piccoli atti a sfondo sessuale, fino ad arrivare ad atti esplicitamente ricattatori. Il molestatore ha di mira un oggetto sessuale, con un effetto di svalutazione e degradazione della donna. In questo processo il rapporto con l’identità femminile e con la sessualità del soggetto viene chiamato in causa i e tutte le eventuali fantasie inconsce si risvegliano dolorosamente. Per cavarsela occorre trovare la propria strada muovendosi tra le trappole esterne ma anche quelle interne.
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