Saperne di più

Per orientarsi nelle difficoltà legate all’essere donna oggi può essere utile ascoltare una conferenza, leggere un articolo, vedere un film, partecipare a un dibattito.

D: Cosa succede al primo appuntamento?

• 20 Febbraio 2014 ,
R:

In quasi tutti i Centri il primo colloquio è fatto da qualcuno che raccoglie i dati per l’istituzione e smista la domanda allo specialista per il trattamento. Noi invece abbiamo scelto di fare in modo che già al primo colloquio si incontri la psicoterapeuta che può rispondere alla domanda di cura. Il primo incontro non è burocratico, non ci sarà da raccontare una seconda volta tutto quanto a una nuova persona per cominciare veramente.

Con il primo colloquio comincia subito una fase che abbiamo chiamato Parliamone: si cerca di mettere in parola il problema, circoscriverlo e metterlo bene a fuoco. Per poter cambiare qualcosa è importante sapere prima che cosa.

Alle volte la sofferenza parla chiaro: l’area in cui si annida il disagio ha dei contorni netti: l’amore, la maternità, il lavoro.. Altre volte invece prevale uno stato di malessere così costante e pervasivo da sembrare quasi senza bordo, senza area…senza causa, eppure così reale e presente.

Il prezioso lavoro che mettiamo al cuore di Parliamone è individuare le coordinate in cui, è imbrigliata colei che domanda. Un ciclo di incontri, primo incluso, in cui è in gioco non una raccolta di dati anagrafici ma l’inizio di un lavoro di ricostruzione i cui effetti il più delle volte sono già terapeutici.

Non seguiamo uno standard, non c’è un esatto numero di colloqui in Parliamone, ci orientiamo invece sulla particolarità di ciascuna situazione. Questo lavoro confluirà poi nel percorso di terapia più adatto.

Per rispondere alla domanda “Che cosa succede al primo appuntamento?” possiamo aggiungere questo: al primo appuntamento verrà accolta da una specialista di Alia; nel colloquio Le verrà chiesto perché ha sentito il bisogno di chiamare e insieme si farà luce sul problema. Le verranno esposte le possibilità offerte dall’associazione. Sarà libera di scegliere se e come proseguire. Non è superfluo ricordare che tutto quello che viene detto è coperto dalla totale riservatezza, chi lavora in Alia è tenuto al segreto professionale.


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