Per orientarsi nelle difficoltà legate all’essere donna oggi può essere utile ascoltare una conferenza, leggere un articolo, vedere un film, partecipare a un dibattito.
I sintomi, problemi e disturbi nella premenopausa e nella menopausa sono correlati al vissuto della femminilità.
I sintomi più spiacevoli della perimenopausa (che possono variare di mese in mese, di anno in anno) vanno dalle vampate di calore, ai dolori alle giunture, all’ansia, alla depressione, alle variazioni del desiderio sessuale e a un senso d’incertezza quasi quotidiano. Insomma, sbalzi d’umore che si manifestano con irritabilità, scatti emotivi, tristezza e scoraggiamento, sono all’ordine del giorno per molte donne già dalla premenopausa. Questo spesso si accompagna a un desiderio smodato di dolci e carboidrati.
La variazione individuale è altissima, è noto che altre donne in peri o post menopausa vivono quello che l’antropologa Margaret Mead ha chiamato “entusiasmo del post menopausa”: una reazione euforica legata alla fine del problema del controllo delle nascite, della sindrome premestruale. Sono ancora abbastanza giovani per vivere con entusiasmo e rinnovato desiderio anche la sessualità, mentre si riduce la dimensione materna che ha occupato per alcune tanto spazio negli anni precedenti. Per molte madri questo processo inizia già durante l’adolescenza dei figli.
Il primo e il secondo gruppo di reazioni emotive e fisiologiche (dipendenti dai tassi ormonali) sono profondamente legate al diverso tipo di rapporto con la femminilità delle donne: nel primo caso la fine delle mestruazioni è vissuta come una perdita della femminilità, a cui tenevano molto anche se magari in modo sofferto, nel secondo caso la fine delle mestruazioni è vissuta come una liberazione da una femminilità che ha sempre costituito un problema, soprattutto nel suo legame ambiguo con la maternità.
La menopausa è un passaggio, così come lo è la pubertà e a volte questo passaggio è esasperato e trasformato in un momento di rottura; ci sono donne che dopo essersi dedicate per anni alla cura della famiglia hanno la tentazione di abbandonare tutto e tutti e ricominciare da capo, che sono pronte a correre rischi più o meno ragionevoli pur di cominciare a seguire nuovi sogni, che non hanno più voglia di evitare i conflitti e che incontrano per la prima volta una rabbia che non avevano conosciuto prima. Più del 65% dei divorzi americani dopo i 50 anni avvengono per iniziativa delle donne.
Le donne over 55 incontrano il maggiore momento di crisi quando i loro mariti vanno in pensione e loro si sentono lacerate, furibonde, invidiose del marito che a casa occupa il loro territorio e sempre meno interessate alle proprie attività dalle quali vengono progressivamente estromesse sul lavoro. Anche le persone più ottimiste cominciano a fare pensieri pessimisti sulla vita.
Se l’adolescenza è un momento ormai riconosciuto in cui è importante un supporto psicologico, ancora si fa fatica a capire quanto per la menopausa il discorso sia simile e il bisogno ancor più profondo. Perché oggi la vita vissuta in menopausa rappresenta in media un terzo dell’intera vita di una donna e vale la pena entrarci risolvendo le proprie sofferenze al più presto.
Dei sintomi dal punto di vista psicologico parleremo nella conferenza del 14 marzo “Interpretare i sintomi”.
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