Per orientarsi nelle difficoltà legate all’essere donna oggi può essere utile ascoltare una conferenza, leggere un articolo, vedere un film, partecipare a un dibattito.
R: Chiamiamola pure sindrome delle vacanze. E’ un incremento dell’ ansia che si verifica quando si avvicinano il Natale o le vacanze estive, quando tutti partono. La sensazione è quella di sentirsi profondamente sole e isolate.
Ma isolamento e solitudine non sono la stessa cosa. Ci si sente isolate quando viene meno una relazione autentica con gli altri, per esempio ci si può sentire isolate quando si ha la tendenza a tenere gli altri fuori dalla propria vita, ma anche quando – pur essendo in mezzo agli altri – ci si trova si a dialogare solo con se stesse. In una situazione di isolamento la solitudine diventa una grande sofferenza. Ma la solitudine è una condizione preliminare per avere una relazione autentica con gli altri. Per intrattenere una relazione profonda con qualcun altro bisogna prima stare bene con se stesse ed essere arrivate a vivere con serenità la solitudine. Si nasce e si muore da soli: è la nostra esistenza umana che ci fa incontrare la solitudine. Quando si vive male la solitudine vuol dire che non si è veramente sole, ma tormentate da una cattiva compagna – l’angoscia – o da cattivi pensieri e cattivi fantasmi. La vera solitudine la si raggiunge separandosi da una modalità di godimento morbosa, che sia incarnata dall’angoscia, dai fantasmi personali, dal lavoro, dal cibo, dalle sostanze tossiche o dai genitori. La solitudine vuol dire allora che si è raggiungiunto un modo per trattare con successo un godimento disturbante e mortifero.
Ci si può chiedere perché le donne si isolano. Ci sono tante risposte a questa domanda. La prima è certamente la paura dell’abbandono. E’ frequente che una donna scelga – più o meno consapevolmente – di non avere un compagno per non dover fare i conti con il dolore causato da una possibile separazione. L’uomo fa paura perché potrebbe andarsene, potrebbe sparire. Le abitudini, i rituali, anche i sintomi – per quanto fastidiosi – sono rassicuranti, perché non possono tradire né andarsene.
La terapia in Alia serve a condurre una donna ad entrare in relazione con la parte oscura di stessa per aiutarla a costruire una nuova solitudine, quella buona, a partire dalla quale può avere un incontro profondo e soddisfacente con gli altri.
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